Ilaria Feoli – Ivan Piano: È l’ora del nostro morire

di Elisa Heusch

FOTOGRAFIA – Per questo mese di febbraio il nostro web magazine ha deciso di puntare sul tema della “passione”, intesa come “fiamma” che ci anima, che ci fa immergere anima e corpo in quelle attività che ci fanno stare bene, togliendoci dal torpore e dall’immobilità, rimettendo anzi in circolo i buoni propositi e l’inventiva, proprio come sa fare l’Arte in molte sue sfaccettature e declinazioni, sia per chi ne è fruitore, che per gli artisti stessi.

Mi sono dunque soffermata su un’espressione artistica che mi ha colpita e che merita secondo me diffusione: la mostra “Ilaria Feoli – Ivan Piano: È l’ora del nostro morire. curata da Agata Petralia, che ha inaugurato il 29 gennaio 2021 alle ore 17:00 presso Lineadarte Officina Creativa di Napoli, e che sarà visitabile fino al 26 di questo mese.

Dal 16 gennaio in tutta Italia hanno infatti riaperto musei e gallerie d’arte (limitazioni locali permettendo).

Si sta tentando così finalmente un lento recupero di quella normalità che prima ci sembrava così scontata e che invece ci ritroviamo a desiderare sempre di più.
Rivolgendo lo sguardo appunto alla città di Napoli sono state attuate numerose iniziative per la riapertura:il museo di Capodimonte per esempio adotta la formula ‘innamorati per sempre’ (per ogni coppia si stacca un solo biglietto), mentre il Mann regala ai primi venti visitatori delle pubblicazioni.
All’appello suddetto si è fatta trovare puntuale Lineadarte Officina Creativa che è un baluardo dell’arte contemporanea, e soprattutto di una certa idea di vivere l’arte; lo si può definire un vero e proprio laboratorio libero, non soggiogato a logiche di mercato. Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma, curatori di questo spazio, affrontano lo strano periodo che stiamo vivendo sempre con il sorriso, e con numerose iniziative in cantiere.

Per iniziare nel migliore dei modi possibili lo scorso 29 gennaio hanno aperto le porte della loro galleria per la doppia personale di Ilaria Feoli e Ivan Piano, curata appunto da Agata Petralia.

Dal testo critico in catalogo di Pippo Pappalardo (critico fotografico e storico della fotografia):

“… Nella circostanza, la stretta collaborazione tra i due artisti sfocia nella redazione di «sette momenti poetici» e di «sette spazi visivi» tra loro intimamente connessi sia sotto il profilo del linguaggio artistico utilizzato sia sul piano emotivo. A collegare i due piani, il letterario ed il fotografico, è la materializzazione di una sequenza che muove da un istante di leggerezza, quasi coreografica, e conclude in una scenica presenza drammatica. E se i versi enunciano e spiegano, le immagini cercano un ancoraggio che sembra risolversi in un teatro dell’assurdo assai simile a quello di Jean Genet. È la scena, quindi, e la sua conseguente rappresentazione, a risolvere le volutamente «ambigue oscurità» delle «sette poesie» e salvare gli esiti drammaticamente passionali delle immagini. Una scena sulla quale vivono il verso e la figura: quindi, agiscono, stanno in azione, vivono dentro un’emozione.”

È l’ora del nostro morire” è il titolo della mostra dei due artisti, una contaminazione tra immagine e parola.

Un piano letterario e l’altro fotografico, che si intersecano diventando un unico corpo emotivo.

Sette momenti poetici che vanno a formare una sola sequenza fatta di leggerezza e passione, dramma e ambiguità. Dove non arriva la visione, può arrivare il verso: l’uno esiste per l’altro.
I due artisti, come su un palcoscenico, vivono di emozioni e suggestioni.

I visitatori possono riviverle con loro, grazie anche alla raccolta poetica che accompagna la mostra “Tremitante Chapeau”, curata dalla casa editrice Meligrana Editore.

Su Youtube al seguente link un breve estratto di un momento dell’inaugurazione della mostra, con una poesia recitata dai due autori:

La mostra resterà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19. [Obbligatorio l’uso della mascherina].

Ilaria Feoli è nata ad Avellino nel 1995. Le principali mostre collettive sono nel 2017 Paratissima (ristorante L’Etto di Napoli, Italia); nel 2018 Woman – #spazioFotocopia (galleria Magazzini Fotografici di Napoli, Italia), Festival IJ STO CCA (Sala Consilina di Avellino, Italia), Festival Balconica (città di Futani, Italia); nel 2019 MYSELF (galleria MicroLive di Milano, Italia), 1° Premio al Premio Gianluigi Parpani “‟Il Mondo in Tasca”” per Carte de Visite contemporanea (Museo della Stampa e Stampa d’Arte Andrea Schiavi di Lodi, Italia), 5ª Biennale del Libro d’Artista (Sala della Biblioteca del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli, Italia), IV edizione di Photo Patagonia Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos (Complejo Cultural Santa Cruz di Río Gallegos, Argentina), Anemoni (Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Italia), menzione speciale ex aequo al concorso fotografico Confini (Fondazione Circolo Artistico Politecnico di Napoli, Italia); nel 2020 Sine die (Palazzo della Cultura di Catania, Italia), Il piacere nei libri l’eros dagli ex libris ai libri d’artista (Lineadarte Officina Creativa di Napoli, Italia), Premio Gianluigi Parpani “‟Il Mondo in Tasca”” per Carte de Visite contemporanea (Gruppo Fotografico Progetto Immagine di Lodi, Italia). Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su: Apologie Magazine (Francia), Peculiars Magazine (Belgio), CLIC-HE’ Webmagazine di Fotografia e Realtà Visuale (Italia), ClickMagazine (Italia) e ZEUSI – linguaggi contemporanei di sempre (Italia). Tra le pubblicazioni vi sono: Tremitante Chapeau (Italia).

Ilaria Feoli, Similitudine, 2019, stampa ai sali d’argento, 24×30 cm e 30×40 cm (opera unica)

Ivan Piano è nato a Napoli nel 1975. Le principali mostre personali sono nel 2017 The Sleep Of Reason Produces Monsters (Italia); nel 2016 Premio Napoli (Italia); nel 2014 Decay & Sublime (Italia); nel 2006 Metamorphosis Factory (Italia); nel 2001 Ivan Piano (Italia). Le principali mostre collettive sono nel 2020 Exposición Internacional de Fotografía Estenopeica (Columbia), Estenopeica sin Fronteras (Messico); nel 2019 Photo Patagonia IV Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos (Argentina), Premio Gianluigi Parpani ‟Il Mondo in Tasca” per Carte de Visite contemporanea (Italia); nel 2018 L’incisione come commento sociale (Grecia), FOF Segundo Festival Oeste Fotográfico (Argentina), Wunderkammer der Natur (Germania); nel 2017 DEVELOPING Italian Sperimental Photography up to now (Germania), Symbiose (Belgio); nel 2016 FLASHBACK Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016 (Italia); nel 2013 55° Biennale di Venezia (Italia); nel 2011 54° Biennale di Venezia (Italia), Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria (Italia); nel 2010 Intimate Travel (Italia); nel 2008 The Polaroid (Italia), Biennale di Video Fotografia Contemporanea di Alessandria (Italia); nel 2003 XIV Quadriennale di Roma (Italia); nel 2001 X Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Italia); nel 1998 Tracce Punto Due (Italia).

Mostra Feoli-Piano

È stato pubblicato su alcune riviste quali Arte; Arte e Critica; ClickMagazine; Flash Art; Frattura Scomposta; Image Mag; Private; Segno; Witty Mag; ZEUSI – linguaggi contemporanei di sempre e alcuni volumi quali DONI – Authors from Campania; Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea; NANOWRITERS MEET POLAROIDERS; Tremitante Chapeau.

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